Naturalmente l'idea che suggerisco nel titolo è una priorità per il pubblico, ma un'azienda come la Dreamworks mi risponderebbe che, invece, è proprio quello lo scopo con cui si fanno i film. I sequel, in particolare, servono proprio per fare soldi facili (Kong Fu Panda 4, poi, ha avuto un budget pure modesto, 85 milioni di dollari), trainati dal successo dei capitoli precedenti e con la prospettiva di una larga vendita di merchandise.
Basta il nome per portare al botteghino il pubblico. In questo caso c'era persino qualcosa di più, perché la trilogia di film che era arrivata in sala tra il 2008 e il 2016 era perfetta, azzeccatissima in ogni capitolo, studiata nei particolari e di altissimo livello per storia e animazione.
Vero è che il budget era maggiore di 45, 65 e 60 milioni, rispettivamente, per il primo, secondo e penultimo capitolo. Non era, tuttavia, questo a intimorirmi; avrebbe dovuto. Brutti segnali giungevano dalla casa di produzione, fin dall'ottobre 2023, quando si diffuse la notizia che Dreamworks licenziava il 4% del proprio personale (e a oggi news anticipano che stiano per licenziare un altro centinaio di dipendenti). Non aver investito (verosimilmente) in animatori e doppiatori ha, per esempio, portato a eliminare dalla storia i Cinque Cicloni, che compaiono nei titoli di coda, esclusivamente senza parlare. Questo è un altro gran brutto segno.
Io un po' di timore lo avevo soprattutto perché la storia di Po mi pareva già conclusa e mi domandavo come avrebbero potuto fare di più, giustificando una nuova pellicola. Ci poteva stare la ricerca di un successore, anche se prematuro: obiettivamente era la sola cosa che poteva seguire ai risultati raggiunti dal panda nei precedenti episodi. Il fatto che fossi restia a questa idea, come il Guerriero Dragone del resto, non era una motivazione sufficiente, però, per aspettarmi poco dal nuovo prodotto. Il budget avrebbe dovuto farmi capire che non c'era nessuna intenzione di dare lustro alla storia del protagonista e che non era per un'esigenza di completezza che si giungeva a produrre un quarto film.
Foto "di repertorio" da Gardaland, dove eravamo stati ad Halloween 2020 |
La storia, al solito, però è il punto più critico. Quando si devono ritirare fuori i cattivi dei capitoli precedenti già significa che le idee sono poche. Stavolta non solo solo poche, ma anche parecchio tirate per i capelli.
Maestro Shifu (che dispiacere che Eros Pagni, probabilmente a causa dell'età -84 anni-, abbia rinunciato a doppiarlo) comunica a un riluttantissimo Po che deve nominare il prossimo Guerriero Dragone. Nel mentre giunge la notizia del ritorno del primo cattivo della saga, Tai Lung. Ad avvertire Po che si tratta solo di una messa in scena è una piccola volpe, una ladra che si intrufola nel Palazzo di Giada, Zhen. Le sembianze dell'antico nemico sono, infatti, state assunte da una nuova cattiva, la Camaleonte. Zhen viene proprio da Juniper City, dove opera la Camaleonte ed è disposta ad accompagnare Po alla ricerca della nemica, senza sapere che sarà seguito dai suoi due papà, elementi comici della vicenda e anche aiutanti (fanno le veci dei Cicloni, insomma).
Shifu, invece, non segue Po e compare al panda solo nella sua mente, nella forma di consigliere (le classiche voci sulle spalle, sotto forma di angelo e demone).
Eliminando di fatto i compagni di lotta dei precedenti capitoli, l'animazione può concentrarsi su Po, Zhen, i papà -panda e oca- e la cattiva (oltre a una serie di comparse, tra cui un bradipo, doppiato da Ke Huy Quan). Si vedono i cattivi dei precedenti film, ma solo Tai Lung è doppiato.
Oltre alla pigrizia nella creazione del cattivo, che di fatto ricicla aspetti e mosse da quanto già creato nei precedenti capitoli (col classico entusiasmo di Po davanti a tutto quello che riconosce come Kong Fu - ma questo espediente l'hanno già usato negli altri film, quindi continua a mancare l'originalità), c'è un problema di credibilità, un enorme problema di credibilità. La Camaleonte vuole rubare il kong fu agli altri, perché non ha trovato nessuno disposto a insegnarglielo, perché era troppo piccola. In compenso è esperta di magia. Inoltre, tiene in scacco i cattivi della città con la minaccia di buttarli di sotto dalle scale.
1) Maestro Pollo e Mantide sono piccoli quanto e più di lei, eppure qualcuno gli ha insegnato il kong fu o, comunque, lo hanno imparato;
2) che razza di minaccia sarebbe? ma, soprattutto, se riesce a fare del male e a tenere il potere senza conoscere il kong fu, perché ci tiene tanto a ottenerlo - prenderlo, badiamo bene, non impararlo-?
A questo si aggiunge che Zhen sa il kong fu, o per lo meno sa battersi, senza maestri, tenendo testa a Po...allora non serve assolutamente a nulla padroneggiare tali tecniche?
Non c'è coerenza ed è un film trascurato, questo. C'è poco di tutto: la sceneggiatura si limita a inserire gli elementi necessari un po' alla Boris, ma senza che abbiano senso. Po, per esempio, dovrebbe diventare il Guardiano della Valle e sembra che accetti il suo nuovo status, ma la sua crescita non è molto costruita. Il plot twist che dovrebbe esserci, inoltre, è riciclato anch'esso e non sorprende.
L'unica cosa che resta di positivo sono le situazioni comiche, che, malgrado tutto, risultano divertenti, ma non è abbastanza.
Giudizio: ⭐⭐Questo film manca di cuore e non è la prima volta che viene detto di un prodotto di una major.
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