Lunedì sera al cinema ho visto uno dei film più attesi dell'anno, The Holdovers di Alexander Payne, viste anche le cinque candidature che ha preso agli Oscar 2024: film, attore protagonista, attrice non protagonista, sceneggiatura originale e montaggio.
Parliamo subito della nomination che meno mi convince: la sceneggiatura. Non mi pare così grandiosa come storia, anche se i dialoghi sono molto curati. La vicenda è carina, divertente, ma non straordinaria e il genere è un po' quello di L'attimo fuggente, dove un professore fa da mentore (e viceversa) a uno dei suoi alunni.
Nel 1970 il professor Paul Hunham (Paul Giamatti) si trova a fare da custode agli alunni che non torneranno a casa per le vacanze di Natale, tra cui Angus Tully (Dominic Sessa), che sta passando un momento duro con la sua famiglia. Resta a scuola anche la capo-cuoca, Mary Lamb (Da'Vine Joy Randolph di Only Murders in the building), che ha appena perso suo figlio in guerra. Dopo un momento di incomprensione fra professore e allievo, il primo inflessibile, il secondo ribelle, i due si accordano affinché le vacanze non siano spiacevoli per entrambi e cominciano a conoscersi e a capirsi.
Tra uno scherzo e uno sketch, tra bugie e liti, finisce che professore e studente si aiutano a vicenda. Evolvono: è una storia di formazione. Anche Mary impara a convivere col suo lutto. Quel lezioni di vita che, italianamente, han voluto aggiungere al titolo, magari è un po' esagerato: certo, Hunham fornisce a Tully la sua visione della vita, fatta di principi e regole per non affondare, per non lasciarsi andare, malgrado gli insuccessi e una serie di patologie che lo affliggono; Angus invece lo aiuta a cercare la sua empatia, l'umanità. Il finale è agrodolce, ma mi è piaciuto.
La prima parte, quella introduttiva, l'ho trovata un po' lenta (m'ha pesato un gocciolino) e sono sicura che almeno quindici-venti minuti glieli avremmo potuti togliere, Mr Payne, così riuscivamo a stare anche entro le due ore. Il secondo tempo è più costante e riempito, tuttavia il ritmo è sempre piuttosto costante e moderato.
Il film mi è piaciuto, sicuramente. Mi sono molto piaciuti gli attori, particolarmente Giamatti e Sessa (giovane che non aveva mai fatto cinema finché non hanno fatto provini alla sua scuola, la Deerfield Academy, proprio per The Holdovers). Anche se non è stato candidato agli Oscar, è stato comunque candidato ai BAFTA e ha vinto come miglior giovane interprete ai Critics' Choice Movie Award.
Tuttavia l'ho trovata una storia carina, piacevole, dolce, ma, ecco, non straordinaria.
Giudizio: ⭐⭐⭐1/2
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