giovedì 7 dicembre 2023

La Chimera di Alice Rohrwacher: ancora film italiani a Cannes

Quarto lungometraggio della regista Alice Rohrwacher, La chimera (che ha nel cast anche la sorella Alba) è una storia che parla dei ladri di tombe etrusche nell'Italia degli anni Ottanta.


Il titolo si riferisce, infatti, alle visioni che il protagonista Arthur (il bravissimo Josh O'Connor - Carlo nella serie tv The Crown, che non ho visto), mancato archeologo inglese, ha nei pressi di una sepoltura etrusca. Nel paesino dove vive ha messo su una banda di tombaroli, che si basano sulle sue epifanie per far quattrini, rivendendoli a un ricettatore misterioso. Arthur ha anche l'appoggio di una gentildonna decaduta, Flora (Isabella Rossellini), la cui nipote scomparsa era fidanzata proprio con l'inglese. Presso Flora prende lezioni di canto Italia (Carol Duarte), immigrata brasiliana, che nasconde segreti e ideali diversi da quelli di Arthur.

Gente ignorante e violenta, che vive di espedienti e imbrogli, ben al di là della legge, ho detestato con tutta me stessa i protagonisti di questo film, Arthur compreso, scostante, taciturno, lunatico e pure manesco. In una certa scena mi sono quasi fisicamente sentita male al pensiero di cosa non avranno portato via, privandoci di immensi tesori da ammirare, questi criminali.

Come ci ha spiegato la regista, ospitata alla prima del film al cinema Fiorella di Firenze, il fenomeno, sul quale ha condotto un'inchiesta per la realizzazione di quest'opera, è stato molto diffuso fra gli anni Settanta-Ottanta del secolo appena passato, specialmente in Toscana, anche se questo film sembra ambientato piuttosto nel Lazio. Ancorché esecrabile, spiega ancora Rohrwacher, era ben difficile poter spiegare a gente povera e rozza, che stentava nelle campagne ma che vedeva pienamente compiersi il consumismo, che rubare nelle tombe etrusche era sbagliato, poiché il mondo che li circondava era già profanato. La regista inquadra infatti una spiaggia inquinata e la centrale a carbone di Civitavecchia, sui sottostanti resti romani.

A livello tecnico, il film è senza dubbio interessante: girato in pellicola e in diversi formati; i movimenti della macchina da presa sono studiati per rendere determinati effetti. Inoltre i riferimenti all'archeologia, al mondo etrusco e al filo di Arianna, che ritorna nel film più volte, sono molto interessanti.

Tuttavia la storia non ha suscitato in me interesse, salvo la scena con Alba Rohrwacher, parte della storia narrata dai cantastorie, la svolta nella storia di Italia e il finale. Il film è anche troppo lungo e in un preciso momento mi è parsa interminabile.

Giudizio: ⭐⭐

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