lunedì 3 luglio 2023

Fast X: cominciare le saghe dall'ultimo capitolo

 Cominciare le saghe dall'ultimo capitolo potrebbe rivelarsi una mossa vincente. Perché? Perché se l'ultimo capitolo non fa schifo, allora bisogna decidersi a vedere i primi capitoli, che, di norma, gli sono sempre superiori.

Non è vero, non seguite il mio modello, generatore di confusione. Però per Fast X di Louis Leterrrier devo ammettere che, ora che non mi è dispiaciuto per niente il decimo episodio, mi viene la voglia di vedere anche tutti gli altri e non solo per riempire i vuoti che la visione mi ha ovviamente generato, ma perché se l'ultimo è stato così carino, forse i primi sono una bomba.

Sono un'amante dei film d'azione, mi piacciono quando intrattengono; apprezzo le scazzottate (soprattutto alla Bud Spencer e Terence Hill -il mio genere cinematografico preferito è il western-) e gli incidenti spettacolari con automobili, motociclette, camion, quello che volete (infatti adoravo Squadra speciale Cobra 11).

Ma perché allora mi sono decisa così tardi ad approcciare questa saga di film? Facilissimo: non mi interessano i tamarri che fanno le corse in automobile ed era questa l'idea preconcetta che mi ero fatta del franchise. Non so se è cambiato il genere negli anni, ma Fast X mi ha restituito un'altra immagine: è una trashata, sia chiaro, esattamente come mi aspettavo, su larga scala in un piano internazionale di quelli assurdi e ridicoli in cui si rincorrono con le macchine facendo cose fighe con molte esplosioni, incidenti e qualche scazzottata (piccola in realtà). (Ma non è così anche Mission Impossible?) Potrei concludere la recensione qui, perché è il riassunto preciso del film.

Il trailer mi era piaciuto (avevo visto una macchina buttarsi giù da una diga), poteva essere sufficiente, ma l'elemento che ha pesato sulla bilancia per farmi vedere Fast X è stato Jason Mamoa e qui mentirò dicendo che è perché è un attore che ammiro e che desideravo vedere cimentarsi in un ruolo da cattivo schizzato (tra l'altro nella parte c'è stato tutto e mi sa che si è pure divertito a interpretarlo).


La trama, che sono riuscita a seguire, malgrado naturalmente non sapessi chi fossero i personaggi e come fossero arrivati dove li stavo vedendo, è grosso modo questa: il protagonista, Dominic Toretto, celebra la felicità di avere una bella famiglia allargata (tra moglie, figlio e amici), fino a quando non scopre che il figlio dell'antico nemico Hernan Reyes cerca di vendicarsi di lui. Dante Reyes, che si rivela essere potentissimo, riesce a isolare Dom dai suoi amici e dai suoi appoggi, l'Agenzia, ma soprattutto cerca di mettere in atto una vendetta incrociata.

Il resto sono solo inseguimenti ed esplosioni. Non ho individuato buchi di trama, non si sono complicati la vita, pur lasciando qualche piccolo colpo di scena. Ci sono diversi riferimenti ai film precedenti, alcuni dei quali sono stata in grado di contestualizzare abbastanza, altri meno. Dovrò fare un lungo ripasso prima di tornare a vedere il proseguo delle vicende (eh, sì, questo film si interrompe a metà, lasciando in sospeso più di qualcosa e non si esaurirà con una seconda parte, ma è previsto pure un dodicesimo film).

Ho trovato, però, molta retorica sulla famiglia  (famiglia, famiglia, famiglia, sì, questa tamarrata non sembrava avere fine), i propri valori, le proprie radici e su quanto assolutamente perfetto e inarrestabile sia Dominic Toretto. Questo accento un po' mi è pesato e un po' l'ho trovato di cattivo gusto, però ammetto che me l'aspettavo.

Mi aspettavo una trashata action ed è quel che ho avuto. Il film si è fermato al rispetto pieno delle mie aspettative, questo significa che non è il film più bello che abbia visto (né quest'anno, né mai), anche perché mi aspettavo davvero davvero poco, ma è un prodotto molto ben confezionato e che vola altissimo per quel che riguarda la spettacolarità.

Mi sono piaciuti fotografia, effetti speciali, esplosioni, sorprese ad alta quota ben oltre il limite del credibile (però sono impazzita per i giochi di prestigio del personaggio interpretato da John Cena, cioè Jackob, fratello di Dom e ho adorato il suo personaggio, anzi è senz'altro il mio preferito). Mi sono piaciute le uscite gradasse a parole e con armi un po' di tutti e, in particolare, dei camei Statham-Johnson. Le scene di scontro (con auto, cazzotti, armi o quel che volete) erano chiare, pulite e molto divertenti e sono state l'elemento più piacevole e meritevole del film, il motivo ultimo e vero per cui questo film dovrebbe essere visto. Se sono trite e ritrite ancora non lo so, devo fare una full immersion per scoprirlo.

Ho storto il naso invece sull'arco narrativo dei personaggi della squadra di Dominic, ovvero Ramsey, Tej, Roman e Han, che si sono prestati a vignette di colore e nient'altro, più tendenti al cringe che alla simpatia. Non mi è piaciuto particolarmente nemmeno il siparietto Charlize Theron-Michelle Rodriguez, che mi è sembrato un po' troppo vecchio cliché di voler vedere per forza la scazzottata tra pupe nel classico film per uomini, un po' come la necessità di mettere modelle sculettanti in minigonna quando devono far correre due macchine. Queste cose non appartengono ormai agli anni Duemila? Suvvia, evolviamoci, andiamo avanti.

In generale i personaggi sono abbastanza definiti dal loro ruolo e personalmente, non sono in grado di capire se hanno subito un'evoluzione di qualche tipo nel corso degli anni in cui si è svolta la saga. Toretto ha l'aria di essere nato direttamente così, mono-espressione, e lui e sua moglie sono simili: nemmeno per un secondo frignucolano o si autocommiserano, sono sempre molto tosti, molto più dell'umanamente possibile, considerando di essere separati dalla loro famiglia. Lo stesso vale per il personaggio di Brie Larson, che ormai interpreta solo donne con ovaie grosse così. Più "umani" e morbidi Jackob Toretto e il team intrattenimento, le cui dinamiche prevedono addirittura uno scontro con risoluzione, discussione sui propri sentimenti e conseguente miglioramento di sé (è un po' già visto, probabilmente hanno strappato le pagine a qualche copione che era già stato usato da qualcun altro, però almeno c'è stato un tentativo di movimentarli un po').

Concludendo, mi sono trovata davanti un buon film d'intrattenimento, che ha sfruttato bene il suo budget di 340 milioni di dollari (N.B. il film ne ha poi incassati 695) regalandoci scene action di grande impatto visivo e molto divertenti. ⭐⭐⭐ e 3/4

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