domenica 2 luglio 2023

Elemental: un recupero della Pixar buono, ma non buonissimo

 Il 27° film di Pixar Animation Studios, Elemental, diretto da Peter Sohn (regista de Il viaggio di Arlo), ha esordito malissimo al botteghino, con un incasso di meno di 30 milioni di dollari, pur recuperando un po', arrivando, a due settimane esatte dall'uscita, a 131 milioni, ma è un film che mi è piaciuto molto e assolutamente non da buttare.


È la storia di due opposti che si attraggono: a Elemental City vivono in armonia persone appartenenti agli elementi dell'acqua, della terra e dell'aria. I "Fuocherelli", invece, hanno più problemi a integrarsi in città e vivono nel loro quartiere (l'idea è quella del ghetto, ma rappresentato in modo molto più allegro). Non sono davvero discriminati, perché ormai è una cosa di cui "fa brutto" parlare apertamente, tuttavia non si amalgamano bene con gli altri elementi, che li guardano un po' male, perché l'aria e l'acqua potrebbero spegnere il fuoco e questo potrebbe bruciare gli elementi di terra-erba o far evaporare l'acqua.

In questo quadro si situa Ember, figlia di due immigrati che hanno aperto una "fuocheria", che vende cibo e articoli ad hoc per i Fuocherelli. Fin da bambina Ember sogna di prendere un giorno il posto del padre nella gestione del negozio di famiglia, che ritiene essere "tutta la vita" del padre. Per tutta la prima metà del film fa a gara con lui a chi è più bravo nelle consegne e nella preparazione delle specialità e non vede l'ora che l'uomo passi il testimone, salvo poi virare abbastanza bruscamente obiettivi nella seconda metà. Durante una delle sostituzioni in negozio, si rompono dei tubi nelle cantine e, prima che Ember riesca a riparare la perdita, dalle tubature esce Wade, un ispettore comunale "Acquatico". Il rapporto tra i due è inizialmente teso, poiché Wade multa il negozio dei genitori di Ember e la ragazza cerca di impedirglielo. Scopriranno insieme successivamente qual è la falla che determina il problema degli allagamenti nella fuocheria e nel quartiere dei Fuocherelli e anche l'attrazione per l'elemento opposto.

I temi del film riconducono chiaramente a tematiche politiche, anche se mascherate da elementi naturali: una sorta di Aparthaid edulcorata, l'incompatibilità tra elementi diversi (che possono simboleggiare le etnie) e l'inaccettabilità delle unioni tra appartenenti a esponenti di diverse etnie/elementi. Cosa potrà mai succedere se ci tocchiamo? È sbagliato? Ci accetteranno? Inoltre rispetto agli attribuiti canonici del gender, nella caratterizzazione della coppia protagonista si è scelto di operare all'opposto: è Ember che è peperina, è allo stesso tempo mente e braccio, si arrabbia facilmente, ha un carattere forte, mentre Wade è sensibile e sempre prossimo alla commozione e al supporto emotivo. Per questo aspetto devo dire Alleluja, anche se scivolare nello "stabilito d'ordinanza" ormai in casa Disney è questione di un istante.

A questo si aggiunge, secondo me un po' forzato, il concetto di voler seguire i propri desideri, anziché quelli proiettati dai propri genitori per il futuro dei figli. Poiché, come accennato, per metà film sembra che si vada in una direzione diversa, l'ho percepito quasi come un elemento aggiunto in corsa nella sceneggiatura, un rimaneggiamento in buona sostanza. Inoltre c'è almeno un buco di trama grosso come una montagna: Ember a un certo punto si reca ad Elemental City, scende dal motorino apparentemente in un punto casuale e, per l'appunto, esce da un palazzo Wade, che la invita ad aspettare con lui una telefonata, mentre lei chiede "oh, ma vivi qui?". Dovrei credere che è stata una super casualità che lei senza saperlo si sia fermata sotto casa sua e lui sia uscito proprio nel mentre? No, credo che gli sceneggiatori non si siano applicati abbastanza.

Pur essendo, quelli che ho elencato, tutti nobili temi da affrontare, si torna al problema che i film Disney e Pixar stanno affrontando in questi ultimi anni, ovvero mettere nelle loro storie troppo cervello e poco cuore. In questo particolare caso di cuore ce ne ho visto tanto, a essere onesta, ma è comunque un film taaaaanto psicologico, tanto cervellotico: cosa provi tu, cosa provo io, perché lo provo, cosa voglio realmente, cosa penseranno i miei genitori, ho troppo peso sulle spalle e così via. Non andrebbero male singolarmente, ma diventa un pochino troppo nel suo insieme, anche perché porta via tantiiiiissimo tempo ad altro. Per esempio, Elemental City è bellissima! È disegnata da favola, i creatori Pixar hanno fatto un lavoro altissimo e raffinato, ma non ho abbastanza tempo per vedere tutte le cose meravigliose della città e dei loro abitanti (soprattutto quelli di terra che non esistono quasi, essendo meno utili alle dinamiche del film), perché mi psicanalizzano i personaggi in continuazione. Disney-Pixar continua a dimenticare che si va al cinema per emozionarsi, soprattutto se non è un film drammatico, ma è un film d'animazione che ha per target anche dei bambini e degli adulti sognatori.

Ultimissima cosa e la smetto con le critiche, che poi si fermano solo a cercare qual è il motivo per cui il film forse non è stato attenzionato, almeno all'apertura, anche perché da adulta razionale ho riconosciuto anch'io l'universalità dei temi affrontati, anche se troppi per un solo film da cento minuti: la pubblicità. Non mi sembra che questo film ne abbia avuta così tanta, esattamente come non ne aveva avuta Un mondo misterioso, anzi, poverino, lui pure meno. Sapevo del suo arrivo perché seguo canali dedicati al cinema, ma altrimenti me ne sarei accorta? È uscito poco dopo, anzi diciamo pure troppo a ridosso de La Sirenetta, che mi sono ben guardata dall'andare a vedere. Devo dedurre che la casa madre punta più sui live action? Punta più al pubblico degli adulti, relegando l'animazione a un pubblico di bambini che dunque non meritano nessuna attenzione? Non sarebbe vero nemmeno questo, perché non potete farmi credere che Elemental sia una storia per bambini. Il target è più quello degli psicologi clinici. Come non mi farete mai credere che ci fosse bisogno di inserire un consenso verbale da parte di Ariel a ricevere un bacio di Eric, considerato il fatto che anche un treenne sapeva che la sirena si era fatta togliere la coda e mandare sulla terra al solo scopo di farsi baciare entro tre giorni, pena la morte.

Bando alle ciance. Adesso arriva la parte che mi è piaciuta: io ho trovate sviluppate molto bene le relazioni tra i personaggi, con passione genuina e grande attenzione ai sentimenti. È un film che mi ha commosso più di una volta. La relazione tra Ember e Wade è molto bella, anche se costruita col solito cliché di tutti i film romance americani per cui la coppia a tre quarti della storia deve litigare per forza per un qualunque motivo, anche se prima non sembravano essercene. Alcune scene sono veramente molto toccanti. Stesso identico discorso del cliché a mezza corsa anche nel rapporto padre-figlia, ma anche in questo caso è un rapporto bellissimo e che emoziona fortissimamente nella parte finale. Il tutto ammantato di colori e luci assolutamente splendidi, che riempiono gli occhi, insieme ai disegni che ho già elogiato. Quindi, in conclusione...

Cosa mi è piaciuto: il cuore. 💓💙 Ho riso e pianto con gusto. Disegni meravigliosi, animazioni fluide. Storie toccanti.

Cosa non mi è piaciuto: il cervello. 🧠 Basta psicanalisi o comunque diminuiamola nei film d'animazione. Più avventura, più città e mondi bellissimi, approfondimento di un numero maggiore dei personaggi a discapito delle elucubrazioni junghiane dei protagonisti.

Giudizio: non vedo l'ora di rivederlo ⭐⭐⭐⭐ 1/2

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