giovedì 8 giugno 2023

La fine di un'era: il terzo e ultimo volume di Jams Gunn per i Guardiani della Galassia

 I primi due film della trilogia dei Guardiani mi sono piaciuti mediamente più degli altri film della Marvel per il loro brio, la loro buona scrittura e regia, anche se avrei dovuto fare un piccolo rewatch prima di tornare in sala perché non ho ricordi così nitidi di tutte le scene.

In questo terzo capitolo i fatti riprendono dal post Avengers End Game e da dopo lo speciale natalizio uscito solo su Disney Plus e che ancora non ho visto. Per coloro che sono fan del franchise nulla di strano: sono tutti al corrente di qual è la posizione del film nella storia e anche che questa pellicola rappresenta l'addio del regista della trilogia, James Gunn, al progetto, per essere stato cacciato dalla Disney ed essere diventato nel frattempo il direttore creativo della casa concorrente DC.


Per tutti coloro che non conoscono le dinamiche, invece, e che magari si erano visti solo Guardiani della Galassia e Guardiani della Galassia Volume 2 (questo lo do per scontato, poiché è sensato vedere la conclusione di una trilogia se si sono apprezzati i primi due capitoli, ma su questo tema è bene che non predichi nulla dopo quel che ho fatto con Fast X), potrebbe essere più complesso orientarsi e proverò a introdurre dei raccordi con gli altri prodotti che ho visto (che non esauriscono in realtà l'ampio catalogo cinematografico della casa fumettistica).

Questo cosiddetto "universo cinematografico condiviso" potrebbe far impazzire, in un senso o nell'altro: ha sicuramente i suoi detrattori, che odiano dover vedere ogni singolo prodotto saltando da film dedicati ai singoli o congiunti e serie-tv o dover fare dei "ripassi" per prepararsi alla visione delle nuove uscite, mentre per altri la condivisione potrebbe proprio essere il "sugo" del progetto creato dalla Marvel.

Io mi colloco un po' fuori dalle due fazioni e sulla inter-relazione faccio abbastanza spallucce: il mio ordine di visione dei prodotti MCU è stato sostanzialmente Iron Man, Iron Man 2 (visti a casa come maratona per andare al cinema a vedere il terzo nel 2013, cosa che poi non ho fatto), Avengers Infinity War (2018), gli altri senza nessun ordine preciso, compreso vedere Captain America e Spiderman 2 prima di Captain America e Spiderman 1 e così via. Seguo molto il mio umore nella scelta di cosa guardare. Certo, non sono in grado di comprendere tutti i collegamenti, le citazioni e gli antefatti, ma, generalmente, la trama si riesce sempre a seguire sufficientemente e valuto ogni singolo film in modo indipendente. Confesso, inoltre, che è stato Infinity War a farmi un po' appassionare alla serie e forse non avrei visto molto altro se avessi dovuto diligentemente seguire l'ordine cronologico, oppure se come terzo film avessi beccato qualche prodotto meno avvincente o scritto in modo peggiore. I prodotti che sono seguiti successivamente, in effetti, non mi sono piaciuti tanto quanto Infinity War, a partire dal suo sequel, che mi ha lasciata abbastanza fredda e delusa. A tutt'oggi non ho ancora mai visto il terzo Iron Man o i primi due Thor, per non parlare di Civil War o del primo Black Panther (che dopo il sequel non ho tutta questa tentazione di recuperare) e nemmeno un Antman, per non parlare di quasi tutte le serie tv a eccezione di WandaVision, Loki e Moon Knight (e metà She-Hulk che non credo porterò mai a termine).

Questa digressione per rassicurare che si può anche saltare qualche passaggio senza sciuparsi la visione del film successivo (seguite la mia filosofia e non ve ne pentirete), ma anche per avvertire chiunque mai approcci questo articolo senza aver visto tutto quanto uscito precedentemente in casa Marvel che se si vuol essere sicuri di capire tutto quello che succede in Guardiani della Galassia Volume 3, o anche solo la trama spiegata da me medesima, si dovrebbe aver visto almeno i due film precedenti dei Guardiani e i due ultimi Avengers (per vedere i quali occorrerebbe aver visto i due precedenti e -credo- Captain America: Civil War, per i quali probabilmente sarebbe stato utile vedere anche i film sui singoli personaggi, quindi in buona sostanza tutto quello che è uscito al cinema). 

Aver perso la visione di Avengers Infinity War Avengers End Game, infatti, significherebbe comunque non capire come mai la ragazza verde, Gamora, innamoratissima del protagonista, Peter Quill (in arte Star-Lord) in Guardiani della Galassia Volume 2 ora sia ostile, non più nella squadra e anche piuttosto diversa dal personaggio precedentemente incontrato; né capire perché Peter sia inconsolabile o perché invece Nebula ora faccia parte della comitiva. Invero, Peter in una scena racconta a mo' di telenovela gli antefatti a un altro personaggio, ma dalla spiegazione artefattissima non mi è sembrato che si potesse davvero cogliere il dramma di cosa aveva significato per lui perdere l'amore della sua vita per mano di Thanos (il cattivo supremo dietro alle trame dei primi dieci anni del MCU) e poi ritrovarsi davanti una sua "variante multiversale" (un'altra Gamora proveniente da un universo parallelo nel quale è alleata del padre putativo), in quanto riportata indietro da un'altra variante di Thanos stesso.

Dopo le vicende della "Saga dell'infinito", Thor si era unito ai Guardiani per poi separarsene in Thor: Love and Thunder. Questa parentesi passeggera, però, è abbastanza isolata e irrilevante, dunque quasi "saltabile", salvo non capire dove si è nascosto Thor se lo spettatore aveva fatto almeno la fatica di vedere Avengers End Game.

Non basterebbe comunque essersi presentati puntuali in sala per ogni uscita: servirebbe anche essersi abbonati a Disney Plus per vedere il mediometraggio natalizio dei Guardiani, poiché credo che il "nuovo" personaggio del cane (Cosmo) salti fuori in quel prodotto lì. 

Diciamo che almeno i primi quattro film elencati (quelli in grassetto) servirebbero davvero, poi sul resto ci si può arrangiare, come me, che sono rimasta cinque minuti a chiedermi come avessi fatto a dimenticare l'esistenza di una Laika parlante e telecinetica (sempre Cosmo, che se non si fosse capito mi aveva lasciata spiazzata).

Compresi tutti i collegamenti con le puntate precedenti, ritroviamo i nostri (Peter, Rocket, Groot, Drax, Mantis, Kraglin, Nebula e -devo farmene una ragione- pure Cosmo) in una fase di relativo relax (come già detto Peter è disperato e passa il tempo a ubriacarsi) presso il loro quartier generale di Knowhere, quando all'improvviso subiscono un attacco di un personaggio dorato e misterioso che vuole rapire Rocket. Questo personaggio, Adam Warlock, è estremamente forte e mette in seria difficoltà il gruppo, finendo per ferire mortalmente proprio il procione. Credo sia bene avvertire subito che il trailer del film ha innescato un gioco perverso con lo spettatore: l'aspettativa per tutto il film è che uno o più personaggi della squadra ci lascino le penne. E il film minaccia di continuo di far accadere quanto il pubblico teme, facendolo restare in tensione quasi costante per due ore e mezza.

Adam infine viene fermato e, a sua volta, ferito da Nebula, ma riesce a fuggire. Scopriremo in seguito che lui e sua "madre" avevano ricevuto il mandato di catturare Rocket per riportarlo dal sadico Alto Evoluzionario, creatore, in una serie di esperimenti, del loro popolo e dell'evolutissimo Rocket, di cui vuole studiare lo sviluppato cervello per lo scopo ultimo suo e della sua fondazione, l'Orgocorp: creare la razza perfetta.

Rocket è così grave da richiedere un intervento d'urgenza, ma non può essere operato perché, all'epoca degli esperimenti che lo trasformarono da cucciolo di procione a essere più intelligente dell'universo, gli fu anche impiantato un dispositivo che l'avrebbe ucciso in caso di "manipolazione" da chiunque non possedesse la password per sbloccare il congegno. Parte dunque la missione di salvataggio di Rocket dalle grinfie della morte, andando a recuperare il codice di sblocco alla sede della Orgocorp.

Questa è la trama del film, lineare e pulita, salvo la defaiance poco credibile di Gamora e quanto può essere stata naïve, proprio lei, a farsi tracciare dagli inseguitori dei Guardiani. Già, perché il contatto (telefonatissimo) di Nebula per infiltrarsi alla Orgocorp non è altro che la scusa per riportare in gioco la ragazza in verde, che ha, stavolta, delle caratteristiche di contrasto che sono abbastanza interessanti. Anche il ruolo di Adam Warlock alla fine del film è piuttosto telefonato, ma la sua evoluzione è simpatica, così come sono discretamente condivisibili, anche se con un po' di dispiacere, le scelte che Gunn opera per far concludere le vicende dei personaggi del team. Da dire che qualche finestra lasciata aperta c'è, anche se, senza il suo regista al timone, non so quanto senso avrebbe andare avanti. Forse anche James Gunn spera, tutto sommato, di tornare un giorno a dirigere questi personaggi?

Ho trovato il film molto apprezzabile. Ha molte delle caratteristiche che avevano i precedenti film: belle scene da guardare (per esempio quella in cui sono nelle tutine da power-rangers e volano nello spazio), scelte registiche sempre di alto livello visivo, fantastiche scene di combattimento, sempre chiare e ben coreografate, discreta scrittura, con un occhio di riguardo per i personaggi, davvero curati nelle loro caratteristiche emotive. Durando, però, due ore e mezza (ovvero un quarto d'ora in più del precedente e mezz'ora più del primo) ci sono, ogni tanto, delle lungaggini (il fatto che sia l'addio te lo fanno proprio sentire), che un pochino mi hanno pesato. Dal punto di vista del ritmo non regge, per me, quello del film originale. Mi sentirei, comunque, di rivedermeli tutti e tre insieme, non appena anche l'ultimo arriverà sulla piattaforma a cui m'è toccato abbonarmi, prima di dare un giudizio definitivo sul mio ordine di preferenza di questi capitoli (soprattutto perché questo film credo vada rivisto senza l'ansia di sapere cosa toccherà in sorte ai protagonisti).

Di sicuro questa saga ha un quid in più rispetto a tutto il resto: è mediamente scritta in modo migliore, molto più accurata, con meno giustificazioni tirate per i capelli sul perché quel determinato potere/oggetto/personaggio di cui erano già a conoscenza è stato tirato fuori solo in quel momento in cui, per l'appunto, tornava bene per la trama o andava introdotto un elemento di novità (si veda Captain Marvel, che Nick Fury conosceva già, ma che ha chiamato solo mentre si stava dissolvendo, o l'assurdità degli Eterni che non mi vanno né in su né in giù, o Thor, che non aveva mai pensato di chiamare altre divinità o di utilizzare il norreno Bifrǫst fino a Love and Thunder, eppure li doveva conoscere anche prima). I personaggi sono originali, coerenti con sé stessi, approfonditi, in evoluzione. L'azione c'è ed è divertente. Le battute sono presenti, alleggeriscono certi momenti senza mai essere volgari, esagerate o fuori luogo, anche perché fanno parte della stravaganza dei personaggi, mentre mal si addicono ai supereroi possenti e seriosi (si sta sempre parlando di Thor, che nei due film di Taika Waititi sembra snaturato rispetto al personaggio che avevo visto negli Avengers, dove trovavo assolutamente sensato si comportasse in modo degno della sua casata e del fatto di essere una divinità e non uno scaricatore di porto).

Le vicende in questi film sono interessanti, anche divertenti e più sopra le righe rispetto ai classici film di supereroi, anzi i Guardiani sono più anti-eroi, un po' arrangiati, ma molto umani (il che li fa entrare subito in sintonia con lo spettatore). Il legame che li unisce, la loro simbiosi, l'unicità dei loro poteri, che fa sì che si possano amalgamare in una vera squadra, rende il team altamente affezionabile. Traspare molto amore nelle loro dinamiche e forse è proprio quello che il regista ha nutrito per loro.

In conclusione: consiglio sinceramente la visione della saga e anche di quest'ultimo capitolo (pure se non siete in pari con la cronologia Marvel), che giudico non il migliore dei tre, ma comunque di grande livello ⭐⭐⭐⭐

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