Christopher Nolan torna dietro la macchina da presa, rigorosamente girando tutto senza effetti digitali, e fa di nuovo parlare di sé. Questa volta fa di Cilian Murphy, comparso in ben altri sei film del regista, il suo protagonista: Robert Oppenheimer.
Il film, forse anche grazie al fenomeno del Barbienheimer, ha raggiunto alla data odierna un incasso mondiale di circa 850 milioni di dollari.
L'ultimo film del regista, dalla durata di ben tre ore, è davvero il suo miglior film di sempre, come qualcuno dice?
Prima di tutto, che genere di film è Oppenheimer?
Dal momento che racconta una parte della vita del fisico che ha inventato la bomba atomica, passando alla storia come il Distruttore di mondi, verrebbe da dire che si tratta di un biopic, ma per l'impostazione narrativa, che non segue pedissequamente l'ordine cronologico degli eventi e che presenta un'intera parte in cui fisicamente il protagonista è assente, a me ha dato un'impressione diversa.
Chi vorrebbe giustificare la propria vita?
Questa frase (o con parole simili, non le ricordo con assoluta esattezza) è ripetuta almeno due volte nel corso della pellicola. Di fatto la storia racconta, anzi le storie raccontano questo.
I filoni, infatti, sono due:
- quello, battezzato nel film Fusione, che racconta gli studi, le conoscenze accademiche, le ricerche, la vita privata di Oppenheimer, il progetto Manhattan, ovvero il programma scientifico, condotto principalmente a Los Alamos, che portò alla realizzazione della prima bomba nucleare, sperimentata col celebre Trinity test, e il "processo" a Oppenheimer sulle sue convinzioni politiche per revocargli l'autorizzazione a lavorare sull'atomica. Le posizioni del fisico dopo la creazione della bomba mutarono sensibilmente e negli anni della Guerra Fredda avversò l'ulteriore avanzamento nel campo atomico e la bomba a idrogeno, fattore che gli causò, insieme alle sue amicizie e relazioni con ex-comunisti o presunti tali, l'accusa di filo-comunismo, che negli USA era considerato senza dubbio un crimine infinitamente peggiore di aver creato uno strumento di distruzione che provocò in Giappone centinaia di migliaia di morti.
- quello (il capitolo chiamato Fissione) che riguarda il personaggio interpretato da Robert Downey Jr. (che a mio modesto parere ho trovato superiore a Murphy, che non ho visto svettare sopra le sue abituali performance, sebbene egregie), ovvero Lewis Strauss, che ebbe molti contatti lavorativi con Oppenheimer, in quanto presidente della Commissione per l'energia atomica (AEC) degli Stati Uniti. Il film segue infatti un'udienza del Senato degli Stati Uniti sulla nomina di Strauss come Segretario al Commercio (grosso modo il nostro Ministro dell'Economia).
Riguardo alla pesantezza, accusa mossa al film dal mio fidanzato in primis, che apprezza più il filone Inception-Interstellar-Tenet e la trilogia del Cavaliere Oscuro, ma anche da altri commenti che ho letto sul web, personalmente la rigetto. Potrebbe essere il mio gusto, che ritiene i film incentrati esclusivamente su ottimi dialoghi (sebbene non a livello di quelli che scrivevano negli anni Cinquanta) e senza azione (eppure l'azione sì che mi piace!) i migliori in assoluto, però non mi è proprio parso pesante: è vero, era lento all'inizio, pure per me, e tre ore sono troppe (e forse per qualcuno tre ore di dialoghi sono un incubo), ma è stato sempre interessante e montato così abilmente che anche le scene di dialogo divenivano serrate ed eccitanti.
Il cast ha compreso molti nomi illustri: Rami Maleck e Casey Affleck hanno ruoli piccoli, ma si fanno sentire, ma vanno ricordati anche Kenneth Branagh (Bohr) e Matt Damon (il generale Groves, che era militarmente a capo del progetto Manhattan).
Una postilla sull'esplosione dell'atomica di cui si è molto parlato. Erroneamente ero convinta che avremmo visto esplodere Little Boy, l'ordigno che colpì Hiroshima, ma l'esplosione che ha filmato Nolan è quella nel deserto della Jornada del Muerto in New Mexico, ovvero quella del Trinity test. In ogni caso, anche questa è un capolavoro tecnico, poiché va tenuto bene a mente che non è stata girata in computer grafica, bensì con effetti tradizionali: il risultato è superiore a qualunque CGI e non ho nemmeno visto il film in sala IMAX, preferendo dare il mio contributo al cinema di paese che lo proiettava. Non escludo, però, di ripetere l'esperienza in IMAX.
In conclusione:
Cosa mi è piacuto: regia, sceneggiatura, montaggio, colonna sonora, interpretazioni (tanti punti a Robert Downey Jr., Florence Pugh, Emily Blunt), elementi di thrilling, fotografia ed effetti speciali pazzeschi
Cosa non mi è piaciuto: un po' lenta la parte iniziale, durata da arresto
Giudizio: ⭐⭐⭐⭐ 3/4 Probabilmente a livello tecnico il migliore del regista, anche se di pancia non il mio preferito
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