venerdì 20 gennaio 2023

Il corsetto dell'imperatrice: Vicky Krieps svela il lato fragile di Sissi

 Il corsetto dell'imperatrice di Marie Kreutzer è stato presentato allo scorso Festival di Cannes, dove ha vinto il premio Un Certain Regard per l'interpretazione della protagonista, Vicky Krieps, che avevo visto ne Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson (film di cui ricordo solo la noiosità).

A circa dieci anni per Carnevale
(non ero per niente fissata con la principessa Sissi)

Il film tratta un anno della vita dell'imperatrice Sissi, tra il 1877 e il 1878, anno di irrequietezza, che poi evolve in depressione, di insofferenza per la condizione di donna-oggetto, considerata solo per l'aspetto, che sta cambiando, essendo ormai giunti i quarant'anni, e con cui lotta costantemente perché sia all'altezza delle aspettative (ginnastica, diete rigidissime, un culto maniacale dei capelli). Ma Elisabetta ha le sue idee, vorrebbe poterle esprimere, vorrebbe poter dire la sua a un marito che forse è stanco di lei. L'irrequietezza si trasforma in un'incapacità di restare a lungo nello stesso luogo, a costo di allontanarsi dai figli, che ormai sono cresciuti e che, oltre a non aver bisogno di lei, la giudicano. Non riesce a soffrire Vienna, le preferisce l'Ungheria e ai palazzi preferisce gli spazi aperti e le cavalcate. Ma ogni luogo che la ospita, dopo un po' si rivela inadatto a placarla. Più vicino a lei sono le sue dame di compagnie, le nobili del suo seguito. Anch'esse ruotano come satelliti intorno all'imperatrice, ma sono punti più fermi degli altri.

Vicky Krieps è entrata dentro al personaggio totalmente e in modo più che convincente. Anche le altre interpretazioni nel film sono state valide. L'attore che interpreta Francesco Giuseppe, però, in questi giorni è al centro di una bufera, trovato in possesso di immagini pedopornografiche. I media sono dunque passati dal parlare del successo del film alle polemiche. 

Ho apprezzato regia e sceneggiatura e la colonna sonora del film. Il ritmo è piuttosto lento, ma non pesa, se non verso la fine: la durata complessiva di quasi due ore è un filo eccessiva e, sul finale, si sente, si avverte la sensazione che non arrivi una conclusione. In effetti una conclusione vera manca, perché il periodo trattato è isolato.

Gli incassi, in data odierna, sono sui 2,7 milioni di dollari.

Cosa mi è piaciuto: punto di vista e scrittura molto interessanti, eccellente Vicky Krieps

Cosa non mi è piaciuto: è lungo e, alla fine, pesa

Giudizio: ⭐⭐⭐

Nessun commento:

Posta un commento